Australia: a quanto pare la terra delle opportunità di oggi, quasi come l’America del ‘900.
Nel secolo scorso si emigrava spinti dalla fame, oggi invece lo si fa spinti dall’assenza di gratificazione; quello che infatti accomuna molti emigranti è il desiderio di avere delle opportunità, e la meta dove trovarle è all’estero.
Nei primi cinque Paesi extraeuropei in cui gli italiani migrano troviamo proprio l’Australia, che si classifica al quinto posto nonostante le difficoltà in cui si incorre nel momento in cui si cerca di ottenere un visto di residenza permanente.
In questa terra si vive in un clima di benessere a cui noi giovani puntiamo, benessere quasi irraggiungibile in Italia, da qualche anno a questa parte.
L’emigrazione verso l’Australia che sta interessando il popolo italiano, sta attirando in particolar modo le persone qualificate e relativamente giovani che cercano un Paese in cui si possa godere di un ottimo stile di vita e trovare delle buone possibilità di lavoro con stipendi elevati rispetto l’Italia.
Si tratta di un Paese con dati sempre più ottimisti: nel 2012 il prodotto interno lordo è aumentato del 3%, mentre il tasso di disoccupazione è sceso al 5%.
Emigrare è però una decisione difficile, e un passo del genere viene fatto da persone coraggiose che cercano una vita migliore, consapevoli però del fatto che non è facile ricominciare, trovare un lavoro ed inserirsi in una collettività già ben amalgamata.
C’è da dire però che il migrante di oggi non è più quello di una volta che non conosceva poco o nulla del Paese in cui stava andando, ma una persona informata, convinta di potercela fare nonostante le difficoltà a cui va incontro.
L’Australia promuove infatti l’insediamento di migranti a patto che essi abbiano determinate caratteristiche come l’esperienza lavorativa, qualifiche di vari generi e capacità linguistiche.
La stima della portata del fenomeno è attuabile grazie alle recenti statistiche A.I.R.E (Anagrafe Italiani Residenti all’Estero): si tratta per lo più di giovani italiani tra i 20 e i 40 anni in uscita dall’Italia ogni anno.
Nel 2013 le regioni italiane dalle quali sono stati registrati più espatri sono la Lombardia (4768), Veneto (2568) e Sicilia (2418), questo soprattutto a causa della disoccupazione giovanile che sta colpendo l’Italia e che si aggira intorno al 40%, il che equivale a dire che quasi un giovane su due è senza lavoro.
Se vogliamo restringere il campo ai soli laureati, in quanto i Mass Media parlano di “fuga di cervelli”, si balza dall’11% del 2002 al 29% del 2013; solo un terzo rientra.
Se ne vanno quindi i giovani migliori e la conseguenza diretta è l’impoverimento culturale e sociale del nostro Paese, prova che l’Italia non è capace di conservare i talenti utili allo sviluppo e alla crescita della nostra società.
Bisogna tenere conto che queste stime sono fatte sulla base degli iscritti all’A.I.R.E, e che quindi non è detto che comprendano tutte le persone che si sono trasferite all’estero, motivo per cui c’è motivo di credere che gli emigranti siano molti di più.
Secondo i dati del Dipartimento per l’immigrazione e la cittadinanza del governo australiano il fenomeno ha interessato nel 2013 circa 60.000 persone di cui solo poco più di 1000 sono riusciti ad ottenere il certificato di residenza.
Il fenomeno è quindi in continua crescita, senza soste o fermate; saltiamo a bordo e fuggiamo da un Paese che non è in grado di garantirci un futuro.