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YoungPress
Attualità
16 Febbraio 2015
Caos Libia: l'Isis sta arrivando?

Ascoltiamo costantemente parole di guerra dai vari notiziari nazionali ma quando quest'ultima, pian piano, arriva sempre più vicino ai nostri confini, l'allerta sale. Politici, giornali, addetti ai lavori iniziano a preoccuparsi e quando arrivano anche le prime minacce islamiche, tutto è ingigantito. "Colpiremo il paese della Croce" (chiaro riferimento al Vaticano, simbolo del Cristianesimo) cosi recitava un messaggio pubblicato sul Web dal gruppo jihadista dell'Isis che sta portando, da qualche mese, terrore in tutto il vecchio continente e che ha raggiunto l'apice con l'attentato di Parigi. Attraverso la loro "propaganda" online sono riusciti in breve tempo ad avere un grandissimo numero di affiliati che possono agire in giro per il mondo, e da piccolo movimento estremista sono diventati una vera e propria minaccia internazionale. L'Italia, come le altre nazioni, stanno cercando di difendersi il più possibile attraverso decreti internazionali che mirano alla sicurezza di ogni singolo paese. Ma basterà? Chi ci dice che tra i tanti barconi che arrivano quasi quotidianamente a Lampedusa non ci sia qualche terrorista? (tra l'altro è notizia di oggi che la Guardia Costiera mentre stava soccorrendo dei migranti è stata minacciata da uomini libici dotati di kalashnikov) Ai posteri l'ardua sentenza. Intanto tutti gli italiani presenti sul suolo libico sono stati subito rimpatriati. Tempo fa, venne dichiarato che l'Italia, su una scala da 1 a 10, aveva una possibilità di attentati pari a 7. Con l'avanzata dell'Isis, a ridosso delle nostre coste, il valore si è alzato?

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