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Attualità
09 Novembre 2014
Catalunya independent - Oggi al voto per le sorti della regione

VIC – BARCELLONA. I seggi sono già aperti da più di un'ora per quel voto simbolico che cambierà le sorti della Catalogna. Il 12 dicembre 2013 il presidente della Generalitat di Catalogna Artur Mas,  col sostegno di alcuni partiti, dichiarò che oggi, 9 Novembre 2014, si sarebbe tenuto il referendum sull’indipendenza della Catalogna.

Tuttavia in undici mesi molte cose possono cambiare. Il referendum è stato dichiarato illegale da parte del governo spagnolo fin da subito, e il 14 di ottobre  è stato ridimensionato  dallo stesso Mas in una “consulta”  diretta dei cittadini. Non avrà valore legale, quindi, ma solo come sondaggio. 

Gli abitanti della regione sono in fermento già da mesi, nelle strade delle città ieri si incontravano cortei di indipendentisti con striscioni e parate di macchine gialle. Nessuno sembra volersi fermale davanti all’illegittimità del voto. Neanche un divieto impedirà ai cittadini di fare la propria scelta: le urne sono aperte in 942 comuni su 947, anche se per precauzione i nomi degli addetti saranno tenuti anonimi.  La domanda è: "Volete che la Catalogna sia uno Stato?" e “In caso affermativo, volete che questo Stato sia indipendente?".

E’ difficile dire quali saranno le sorti di questa regione. I catalani sentono il bisogno dell’indipendenza per ragioni linguistiche, culturali ed economiche; il governo spagnolo non ne vuole neanche sentire parlare di “Stato catalano” o di compromessi per una Catalogna più indipendente. Non resta che aspettare la fine di questa giornata simbolica - che per coincidenza cade il giorno del venticinquesimo anniversario della caduta del muro di Berlino - per vedere se la Catalunya vuole davvero essere indipendente, in che misura e se le verrà data almeno una chance per esserlo. 

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L'autore
Giorgia De Micheli
Giorgia De Micheli

Studentessa di Comunicazione all'Università di Milano, attualmente in Erasmus in Spagna.

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