Per ogni mestiere c’è un luogo, il chirurgo opera in sala operatoria, i muratori lavorano in cantiere, il ballerino in teatro, lo chef in cucina ecc., per gli scrittori è diverso, è difficile immaginare il luogo in cui Baudelaire ha scritto il suo capolavoro o quello in cui Wilde ha creato le sue storie. Istintivamente penseremmo agli studi, alle macchine da scrivere, alle scrivanie disordinate, un po’ impolverate, ricoperte da pile di libri e fogli scarabocchiati e macchiati di inchiostro nero, ma se la creatività scoppiasse fuori da quattro mura? Agatha Christie potrebbe aver pensato ad “Assassinio sull'Orient Express” mentre era in viaggio, in una fredda mattina invernale in un treno popolato da ricconi che sorseggiano tazze da tè, parlando del tempo e di altre cose di poco conto, mentre un giovane cameriere del vagone-ristorante è indaffarato e maledice se stesso per non essere ricco. Ernest Hemingway potrebbe aver scritto “Il vecchio e il mare” su un’amaca, nel porticato di una casa che affaccia sul mare, durante i caldi pomeriggi estivi, sorseggiando del Martini ghiacciato, mentre dalla riva i pescatori sfiniti tornavano dalla battuta di pesca e non avevano più la forza nemmeno di salutarsi tra loro, si davano solo una pacca sulla spalla. Immagino che invece Charles Bukowski abbia scritto “Musica per organi caldi” durante una notte in cui la sua macchina si era fermata in un quartiere disastrato di Los Angeles, e in quella notte aveva visto quel mondo sporco che tanto amava, quel mondo fatto di un’umanità sfrenata, senza limiti, beona e litigiosa. Antoine Saint-Exupery potrebbe aver pensato al Piccolo Principe mentre si trovava in un parco e seduto su una panchina a leggere il giornale era stato colpito dalla sorprendente genuinità di un bambino che giocava con il suo cane, si fingeva un coraggioso cavaliere protetto dal suo fiero cane, alla ricerca di avventure, non esisteva niente intorno, era in un’altra dimensione, tutta sua, magica, unica. Sarebbe bello immaginare il luogo in cui un capolavoro è nato, che esso sia uno studiattolo buio e disordinato, una camera d’albergo, un bosco isolato e tetro, una sala da ballo retrò, ogni luogo può suggerire qualcosa, può ispirare una mente creativa.