Seguici su:
YoungPress
Film e telefilm
25 Febbraio 2015
Dracula Untold: psicopatologia del mostro

È vero o no che ogni tanto è liberatorio parlare di qualcosa che non si conosce. Se il filosofo-scienziato Democrito non avesse parlato di atomi nel V secolo a. C., non vi sarebbe stato il dialogo sulla materia che si è sviluppato nei millenni a venire. Colombo convinse due sovrani scettici a finanziargli una spedizione verso l’Impossibile. Democrito e Colombo parlavano del Nulla. A maggior ragione, qui si può discutere di Dracula Untold (2014). L’avete già visto?

 

Il personaggio di Dracula ha una genesi vittoriana, è una figura tardo romantica e profondamente gotica, che si sarebbe potuta fermare lì, come Frankenstein (scritto da Mary Shelly). Frankenstein può essere reinterpretato, come il mito della genetica in Gattaca, ma è un personaggio rigido. Dracula evolve, adattandosi meglio di altri a diventare un simbolo di contaminazione.

I vampiri sono stati presentati come lascivi seduttori (Intervista col Vampiro), lucidi delinquenti (Underworld e Blade), integerrimi protettori (Twilight), sadici mostri (Van Helsing), e buffoni (Dracula morto e contento; Il Conte Dacula). Eppure ciò cui sembra alludere Dracula Untold è proprio ciò che mancava: c’è una citazione nel trailer che fa venire i brividi. La voce narrante dice ci sono epoche che non hanno bisogno di un eroe, ma di un mostro. La mostruosità serve a segnare l’impossibilità di tornare indietro. In The Dark Night, Batman mirava all’esatto opposto: non c’è bisogno di un vigilante, ma di un paladino che interpreti la legge.

Dracula porta in sé un carattere mutante, poiché può assumere le sembianze di un essere della notte (pipistrelli, scarafaggi, topi) o di un evento atmosferico (nebbia, fumo): in pratica è come gli Animagus di Harry Potter, ma più fico, perché dà voce ai nostri incubi, a ciò che potremmo essere ma non vogliamo ammettere. Eppure ecco una strana contraddizione: Dracula così malvagio da incarnare l’Anticristo cerca l’Amore perduto. Se Gesù è, attraverso il sacrificio, campione della liberazione dalla tirannia del peccato originale, l’Anticristo è la conseguenza del sacrificio sprecato. Dracula è proprio questo: il suo sacrificio ha portato alla solitudine. Dracula rappresenta quindi l’archetipo di un’insaziabilità affascinante: in lui coesistono un desiderio di rivalsa per ciò che gli è stato tolto (la speranza) e l’autodominio che fa riferimento alla sua nobiltà d’animo perduta.

Dunque: cos’è un mostro? Nella cultura classica, il mostro incarna l’intensità di un bisogno smisurato. Esempi sono le sirene, l’idra, il Minotauro, le arpie, Polifemo, Medusa. Nella cultura moderna, il mostro è una figura tragica il cui sforzo di liberazione non è riconosciuto come sacrificio: il modello è Lucifero, che rappresenta il Male dentro Dio. Lucifero ha osato suggerire a Dio che nell’impianto perfetto della Creazione ci fosse spazio per la contraddizione.

La parola mostro sembra avere la medesima radice di mostrare, cioè rivelare, far venire alla luce le forze incontrollate della psiche. Il mostro iscrive l’altro nel proprio desiderio sfrenato e sacrifica l’amore vero per il controllo dell’altro. Lo stalking è una forma moderna di vampirismo.

E il messaggio del film? Dracula Untold parla della resistenza cristiana all’invasione dei Turchi. Un tema che con l’insorgere dell’IS è divenuto fin troppo attuale. Il messaggio che passa è che esistono momenti della Storia in cui la lealtà dell’eroe non è sufficiente per fronteggiare una minaccia ed è necessario affidarsi a un capo carismatico e dannato, che possa attingere anche a energie occulte, forze che permettano di attingere all’orrore più nascosto della mente (crudeltà, efferatezza, genocidio, annientamento). L’Occidente usò Stalin contro Hitler. Ritorna ciclicamente la necessità spettacolare delle lotte tra mostri. La sola domanda lecita resta questa: chi li genera?

L'autore
S A KE
S A KE

Giardiniere, cuoco, letterato, scaldavestaglia (non per forza in quest'ordine). Segno zodiacale: Pesci ascendente Bilancia.

Condividi l'articolo
Commenti