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Musica
01 Aprile 2015
IL CHITARRISTA: Ivan Graziani, il piu' grande rocker italiano

"Ma chi è questo,  che alterna acuti impossibili ad assoli alla Jimi Hendrix?" Questa potrebbe essere la reazione di un ascoltatore ad un raro passaggio radiofonico di un pezzo di Ivan Graziani, uno degli artisti che piu' ha dato al rock nostrano. Anzi, per la sua ecletticità potremmo considerarlo, come titolato, il piu' grande rocker italiano. Difficile trovare altri che abbiano saputo unire, come lui, un timbro vocale particolare ed inconfondibile, una tecnica ed una creatività chitarristica fuori dal comune ed una vena poetica degna dei migliori cantautori.
Ivan nasce a Teramo nel 1945 e scompare prematuramente nel 1997, stroncato da un male incurabile. Da allora, raramente viene ricordato nei salotti importanti del mondo dello spettacolo, mentre numerosi sono, sulla rete, i siti ed i forum a lui dedicati dagli appassionati di musica. Anche all'apice del successo, il suo carattere schivo lo ha sempre tenuto lontano da un certo mondo dello show-business sempre alla ricerca dello scoop e del gossip. Ivan preferiva stare sul palco, girare l'Italia ed esprimersi attraverso la sua musica. All'inizio degli anni '70 è già considerato uno dei migliori chitarristi italiani, suona nei dischi di Lucio Battisti e in seguito di Antonello Venditti.
Nel 1973 esordisce con "La città che io vorrei". Il suo stile è condito da influenze dei principali gruppi rock del periodo, quali Led Zeppelin e Deep Purple, nonche' dalla passione per i padri del rock'n' roll: Chuck Berry, Bo Diddley, Elvis Presley; Fats Domino.....Ascolta molto anche i Beatles, dei quali apprezza in particolare l'intuizione, che in seguito riprenderà, di utilizzare la chitarra elettrica per le parti ritmiche e quella acustica per le parti soliste. A cavallo tra gli anni '70 e '80 il rocker abruzzese pubblica una serie di album bellissimi come "I Lupi", "Pigro", "Agnese dolce Agnese", "Viaggi e Intemperie".

PARLA TU!.....Ivan Graziani LIVE
Questa ispiratissima fase di carriera è sugellata dal Live "Parla Tu", del 1982, di cui voglio parlarvi.
Certo il disco non puo' includere tutta la sua produzione di allora ed anche in seguito Ivan continuerà a scrivere grandi canzoni, ma per chi volesse avvicinarsi alla sua musica, questa registrazione contiene l'essenza del sound di Graziani. E' un animale da palcoscenico e il live per lui è il terreno ideale per lanciarsi in assolo vorticosi, specie se come in questo caso è supportato da una band affiatata, formata da musicisti di grande spessore capaci di creare alchimie sonore raffinate, sprigionando energia.
L'album si apre con il tagliente riff chitarristico di Dr Jeckyll Mr Hyde. Segue Angelina, altro folgorante rock'n'roll in cui l'artista mescola ironia e amarezza nel raccontare di una donna alle prese con la caotica vita milanese. Taglia la testa al gallo mostra influenze sonore tipiche della musica popolare abruzzese e del centro-sud. Originariamente suonata con vigorose pennate di chitarra acustica, qui è presentata in veste elettrica e la resa non è certo inferiore.
Si prosegue con Pigro, un classico, e Fuoco sulla Collina, che Ivan definisce la sua canzone preferita ed è il terreno ideale per le sue improvvisazioni chitarristiche. A questo punto l'artista presenta l' inedito Lontano dalla Paura, che parla di un "cucciolo impaurito" costretto a vivere nel terrore di essere ucciso durante una battuta di caccia.
Isabella sul treno è un bel boogie sostenuto, il testo testimonia la capacità evocativa di Graziani, capace di dare vita a veri e propri cortometraggi, raccontando in questo caso una storiella ironica e divertente. Ivan non si prende mai troppo sul serio e spesso scherza col pubblico durante i concerti, ne è un esempio il modo in cui presenta la successiva fase di concerto, dove, dice , canterà "quattro canzonacce a cui è molto legato". Dopo tre quarti d'ora di puro rock, è il momento delle ballate, stupende: Lugano Addio, Paolina (purtroppo qui eseguita solo per metà) ed Agnese. La band torna alla carica in Motocross, dove un altra curiosa storia di provincia è sostenuta da un ritmo incalzante e si conclude con una conclusione esplosiva dove batteria, chitarre e piano si intrecciano alla perfezione. Gran finale con un classico, Monna Lisa, eseguita in medley con Digos Boogie. Chiude l'album la title-track, una vecchia canzone dell' Anonima Sound, il primo gruppo di Ivan, che fino ad allora non era mai stata incisa.
L'album è difficilmente reperibile come LP ed irreperibile come CD, ma fortunatamente due anni fa è stato condiviso su Youtube....ecco il link https://www.youtube.com/watch?v=Ze4Ys5ggZZc 
Buon ascolto e buona musica a tutti!

p.s. per chi avesse meno tempo (e voglia) ma volesse ugualmente scoprire qualcosa di questo grande artista ecco un pezzo del 1983 che da' il titolo all'articolo: Il chitarristahttps://www.youtube.com/watch?v=Mr6cbkdoxb4
                                                                                                                                                                      Paride Curini

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