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YoungPress
Attualità
28 Febbraio 2015
Minaccia Isis.

Avanzano in maniera decisa e cruenta in nome di un Dio. Un Dio che li porta ad uccidere , come è accaduto in Siria dove 15 cristiani dei 350 detenuti sono stati uccisi. Colpevoli di non aderire alla jihad, molti sono stati vittime di questa guerra che osano definire ' santa', come i 21 curdi che hanno sfilato in gabbie in Iraq. Oggi la loro furia devastatrice li ha condotti a distruggere statue e bassorilievi , li ha condotti a Ninive dove ogni colpo di piccone è un colpo alla storia , alla cultura e al rispetto , li ha condotti a sottrarre dalle biblioteche libri per poi bruciarli. La stessa furia che portó i Talebani alla distruzione dei Buddha di Bamiyan. E allora quanto di tutto questo era stato prevedibile ? Quanti dovranno morire prima che questi barbari vengano frenati? Quanta rabbia dovrà sfinirci per poi portarci all' esasperazione ? L'Islam è in guerra soprattutto con se stesso , in quel Medio Oriente così martoriato,che non trova mai pace . "Non è uno scontro tra civiltà " chiarisce Obama , eppure i tagliatori di testa sostengono di voler annientare' l' Oppresore Occidentale' affinché impari la lezione . Sotto a quelle vesti ci sono dei nomi , c' è Mohamed Emwazi di origine londinese, ci sono le tre giovani che sempre dall' Inghilterra hanno scelto di unirsi ai boia . Sono insidiati in casa nostra , sono i terroristi della porta accanto . È il caso degli attentatori di Charlie Hebdo e dei 21 estremisti espulsi da Alfano , ministro degli Interni. Allora quali misure di difesa adottare ? Seguire chi ci invita alla lotta o alla pazienza? Quanto sono vicini? Scegliere l' indifferenza o allarmarsi ?

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