Presentato in anteprima al Taormina film Festival, il film diretto da Zack Snyder, L'uomo d'acciaio, propone all'attenzione del pubblico non solo un prodotto
nuovo sotto tanti punti di vista ma anche un protagonista non scontato e distaccato dal backgrownd del Superman classico.
L'intenzione del regista, ammirevole e vincente a mio avviso, è stata quella, infatti, di distanziarsi da qualsiasi modello di film prodotto in precedenza sulle
medesime tematiche, creando qualcosa di unico e rispondendo, così, ad un pubblico la quale domanda appare sempre più esigente.
Gli unici elementi "riutilizzati" ovvero non completamente inediti si riferiscono a Whitney Fordman, compagno di Clark Kent nella serie tv SMALVILLE. Altro
personaggio tratto dalla medesima serie televisiva, è Faora: per la prima volta appare sul grande schermo nella sua veste originale, quella propria del fumetto.
Il protagonista è Henry Cavill, un attore carismatico con una grande passione per la storia antica, per l'egittologia in particolare. La sua vicenda è sngolare:
Henry era già stato scelto in passato per interpretare Superman ma dovette rinunciare in quanto già sotto contratto con la Warner Bros. Il giovane non si è perso
peròd'animo: nel frattempo si è dedicato all'avida lettura dei fumetti del super eroe cercando di carpirne i segreti entrando a pieno all'interno del mondo e
dell'enciclopedia del famoso personaggio.
A differenza dei precedenti, questo nuovo Superman non fa uso della kryptonite, fa affidamento esclusivamente sulla sua forza emotiva.
Ultimo ma non per questo meno importante il fatto che sia nella serie tv che in quella sul grande schermo, la pellicola non veda la presenza di Jimmy Olson. Il
motivo? Il personaggio ricorderebbe Peter Parker, il protagonista di Spiderman.
Questi sono solo alcuni dei motivi per i quali vale la pena non perderselo.
Per la recensione completa: http://www.cinema.we-news.com/il-blog-di-veronica-crescente#.VR1aQygflLw