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Attualità
04 Giugno 2015
"Massimo Troisi: Ricomincio da te"

"Per lui non vale il detto che è del papa: morto un Troisi non se ne fa un altro". Così Roberto Benigni in una poesia da brividi ricordava l' amico e collega, l'artista irripetibile. Da San Giorgio a Cremano al David di Donatello alla nomination all' Oscar. Non ha mai perso quella melodia popolare che scorreva nel suo parlato, e allo stesso tempo le sue battute, fini, mai banali, rispecchiavano la mente di un intellettuale. Tutto sempre e rigorosamente in napoletano, quel napoletano internazionale, che varca i confini. "Ata capì 'o napulitano, pecchè così parlo". L'amore, l'amicizia, la politica, Napoli, i ricchi e i poveri, il razzismo. Non c'era argomento che non toccava, strappando sempre una risata, che spesso non era fine a sè stessa.

"La comicità ti dà la possibilità di dire tante cose senza annunciare: sotto ci sta questo discorso. Se vuoi capire bene, se no, ti sei fatto una risata".

"Quando c'è l'amore c'è tutto". "No, chella è 'a salute". (dal film "Ricomincio da tre").

"Sinceramente preferisco essere campione del Nord Africa, piuttosto che mettermi a fare gli striscioni da Sud Africa". (in risposta a uno striscione razzista allo scudetto del napoli del Maggio 87').

"Meglio 1 giorno da leone o 100 da pecora?" "Ma io farei 50 da orsacchiotto" (dal film "Scusate il ritardo").

"Come si fa a diventare Massimo Torisi?" "Eh...nascendo da Alfredo Troisi ed Elena Antinolfi..".

"Io Andreotti l'avrei voluto come padre. Perchè Andreotti è ingenuo. Oh in Italia sò successi delitti, Mafia, servizi segreti deviati, stragi...nun s'è mai accort' 'e niente". (ad un programma di Pippo Baudo parlando di politica).

"La ricchezza dei poveri è rappresentata dai loro figli. Quella dei ricchi dai loro genitori".

"A Napoli sulo pizza e spaghetti magnamm'. Pensate che una volta tornai a casa così all'improvviso, bussai alla porta e sentii tutto nu' rummore 'e piatti. Si affacciò mio padre e disse "Menumale ca sì tu, trase. Stavamo magnanno 'e gnocchi". (ironizzando sull'ironia che tendeva a stereotipare le abitudini dei Napoletani).

"La sofferenza in amore è un vuoto a perdere, non ci guadagni niente. Tranne il cantautore che appunto ci scrive la canzone. Ma poi per fare una canzone di 2 o 3 minuti basta che soffri un paio di giorni e fai la canzone. Ma io per fare un film di 2 ore sull'amore aggià suffrì proprio da bambino, aggia essere stato tradito già dall'ostetrica".

"Il governo ha detto che presto il Napoletano non dovrà più emigrare in Svizzera. Si ma non il governo italiano, il governo svizzero" (da uno sketch de "La Smorfia")

 

"O Massimino io ti tengo in serbo tra ciò che il mondo dona di più caro. Ha fatto più miracoli il tuo verbo di quello dell' amato San Gennaro" (R. Benigni).

https://www.youtube.com/watch?v=VM5z59njC0c

 

 

 

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L'autore
Salvatore Perna
Salvatore Perna

Ciao, sono Salvatore e sono uno studente di Comunicazione e società alla statale di Milano con la passione di scrivere. Buona lettura a tutti.

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