Seguici su:
YoungPress
Viaggi
25 Marzo 2015
Airbus 320: alcuni spunti sui voli low-cost

Quello di ieri non è il primo incidente ma ogni volta che un aereo precipita un senso di angoscia assale ognuno di noi e ci spinge a riflettere.

Forse peccherò di egoismo ma queste riflessioni fanno ancora più male quando tragedie simili avvengono all’interno dei nostri confini e finiscono per colpire quella ordinarietà che tutti abbiamo imparato a conoscere.

Perché in fondo viaggiare con voli low-cost è l’ordinarietà per chi, per motivi lavorativi, di studio o di semplice svago, preferisce risparmiare sui costi di trasporto all’interno del continente europeo.

È una realtà, infatti, la facilità di spostamento per ciascun cittadino europeo in grado, proprio grazie a tali mezzi, di raggiungere qualsiasi destinazione in brevissimo tempo e a prezzi modici; destinazioni un tempo raggiungibili solo pagando cifre esose o tramite lunghi e scomodi viaggi con mezzi diversi dall’aereo.

Non mancano adesso (più che mai) i critici delle compagnie low-cost; sembra rimbalzare l’equazione per cui al maggior risparmio corrisponderebbe una minore sicurezza.

In un momento come questo, di tristezza e sgomento, ritengo che non possa rendersi servizio peggiore alla ricerca della verità rispetto a quanto accaduto.

Ma una riflessione mi sembra doverosa. 

Se oggi viaggiare in Europa è così accessibile tanto da rendere gli spostamenti tra le varie nazioni difficilmente classificabili come “viaggi all’estero”, è senza ombra di dubbio merito di tali compagnie che assieme a poche altre cose, quali i programmi Erasmus, hanno reso possibile lo sviluppo di una coscienza sociale europea e l'idea di un continente unito di cui la generazione di studenti fuori sede e di migranti “economici” rappresenta il culmine e avanti anni luce rispetto ad una rarefatta Europa della politica e dell’economia la cui unità sembra ancora un miraggio.

Viaggiare a Parigi o Barcellona piuttosto che Londra o Berlino, non può di certo definirsi un viaggio esotico così come, allo stesso modo, la facilità e la comodità degli spostamenti rendono estremamente ben collegate le destinazioni nazionali.

Dunque, quello che succede in Francia, come l’attentato a Charlie Hebdo e i morti dello schianto di ieri, Tedeschi e Spagnoli principalmente, riguarda e colpisce tutta Europa.

Se è vero che le distanze sono state annullate  allora questo non vale solo per i trasporti, ma anche per i sentimenti. I loro morti sono i nostri morti e il loro dolore è anche il nostro.

L'autore
Ezio Cavallino
Ezio Cavallino

Laureato in giurisprudenza e praticante avvocato

Vai all'articolo sul sito dell'autore
Condividi l'articolo
Commenti