Seguici su:
YoungPress
Attualità
29 Gennaio 2015
VeryBello: le bellezze nascoste

I più attenti, negli ultimi giorni, saranno sicuramente venuti a conoscenza, attraverso i mezzi di informazione dell'espressione: "VeryBello".

Chi utilizza unicamente il telegiornale come sottofondo mentre svolge altri lavori, ascoltando distrattamente questa espressione, avrà pensato a qualche rèclame di un nuovo prodotto, a qualche titolo di un nuovo singolo musicale elettro-trash o finanche a qualche o rivista rivolta ad  un pubblico di teenager.

Un uditorio più attento avrà invece appreso che il nuovo termine coniato, effettivamente si riferisce ad  una agenda, ma non rivolta ad un pubblico di tennager o meglio non solo rivolta ad un pubblico di teenager.

Ebbene sì, l'agenda in questione è virtuale e, come si apprende da fonti ufficiali, raccoglie più di 1330 eventi, dislocati da Nord a Sud, ideati per l'esposizione universale grazie ad  una rete aperta costruita dal Mibact con la collaborazione di regioni e comuni. Iniziativa lodevole, ma realizzata, a mio avviso, goffamente.

Secondo le parole del Ministro della cultura Franceschini, il nome "VeryBello", è un messaggio comprensibile in tutto il mondo e che resta impresso facilmente.

Siamo sicuri, però, che sia lo slogan adatto a pubblicizzare le ricchezze del nostro territorio in un ambito internazionale?

Nei miei viaggi ho constatato che insieme a "ciao", "bello" è uno dei termini più diffusi nei paesi stranieri, almeno in quelli europei e concordo anche che possa rimanere impressa facilmente, ma per trovare uno slogan comprensibile da tutti e di facile memorizzazione era necessario ricorrere all'unione di due termini appartenenti a lingue differenti, dando vita, più che ad uno slogan per un evento internazionale organizzato da un organo istituzionale, ad una "insalata di parole" creata da un parlante che padroneggia scarsamente una lingua .

VeryBello, certamente, potrà essere difficilmente dimenticato, ma, a mio parere, perchè susciterà ilarità.                                                                                                                  Lo slogan scelto non esalta appieno le bellezze dal nostro territorio e trasmette una patina di incompetenza linguistica.                                                                                         Nonostante l'impostazione, l'iniziativa rimane lodevole, sperando, però, che non si riveli un'operazione di mera facciata, ma un progetto attraverso il quale venga realmente valorizzato il patrimonio culturale a cui i visitatori potranno accedere.                                                                                                                                                                            Nonostante l'apprezzamento dell'iniziativa, credo sia stata l'ennesima occasione mancata per attuare una valorizzazione di alccuni siti, culturalmente importanti, ma sconosciuti perfino ad alcuni cittadini italiani.

Tra gli eventi in agenda troviamo la Biennale di Venezia, Umbria Jazz, i classici del Teatro Greco di Siracusa e il Festival degli Artisti di strada di Ferrara.

Franceschini afferma:

"è fondamentale uscire dallo schema sbagliato per cui i centri storici, o pezzi di essi, delle tre grandi città, Venezia, Firenze e Roma, hanno problemi di sovrafollamento e luoghi meravigliosi nel resto d'Italia, non solo nel Mezzogiorno, non hanno capacità di attrazione del turismo internazionale".

E' essenziale pubblicizzare eventi come quelli menzionati, perchè ricchi di attrattiva, ma stando alle parole del ministro il portale sarebbe dovuto essere anche una vetrina per i luoghi meno rinomati come, ad esempio, la "Piscina Mirabilis" a Bacoli e i teatri, le tombe, i mausolei romani situati nell'entroterra laziale e campano, i quali invece non vengono citati, ma negli anni sempre più sono stati abbandonati al degrado.

Emblematica è la vicenda della "Piscina Mirabilis"; una cisterna romana, contenente acqua potabile, di estrema bellezza, usata come location di un video promozionale della regione Campania, ma per la quale, inspiegabilmente, le autorità preposte, fino a poco tempo fa, non avevano assunto neppure un guardiano, consegnando le chiavi ad una disponibile signora del luogo, la quale, gentilmente, permetteva ai turisti italiani e stranieri di godere di tale bellezza.

L'Italia, certamente, come la definiscono loro, è VeryBella, ma alcuni luoghi di cui è composta,purtroppo, a causa di politiche errate e disinteresse degli enti preposti per quanto ancora rimaranno VeryBelli? 

Visite e voti


199 visite uniche.
condivisioni.

Ti è piaciuto l'articolo?
Clicca sul pollice per votare!

0 mi piace

0 non mi piace
L'autore
Luigi Antonio Calce
Luigi Antonio Calce

Nato il 21/04/1992,in provincia di Milano, laureando in Scienze della Comunicazione, musicista e aspirante giornalista. Appassionato di sport, musica, letteratura e scrittura.

Condividi l'articolo
Commenti